
Ad alta voce 2020
Ad alta voce, ideato da Coop, è un festival culturale di incontri e dibattiti che anima ogni anno una città italiana differente.
Quest’anno Ad alta voce giunge alla sua ventesima edizione: in questa occasione particolare – anche per gli eventi che hanno caratterizzato gli ultimi mesi – per celebrare il 20° anniversario della manifestazione, si torna a coinvolgere le città che, in questi anni, hanno reso possibile l’iniziativa: Bologna, Cesena, Venezia – ma anche Modena, Palermo, Pesaro, Pordenone, Reggio Emilia e Taranto! – in un simbolico abbraccio capace di superare le distanze e di riunire il Paese.
Letture, dialoghi, performance artistiche in «piazze virtuali» trasmessi in streaming, «ma anche limitati eventi con il pubblico in presenza, con accessi regolati, nel pieno rispetto delle norme per contenere i contagi da coronavirus. La cultura aiuta a ridurre le distanze». Così il presidente di Coop Alleanza 3.0 Mario Cifiello, durante la conferenza stampa digitale, ha presentato l'edizione 2020 di Ad alta voce.
La ventesima edizione della manifestazione, che dal 2001 a oggi ha visto oltre 800 autori dare voce ai libri nei luoghi più diversi, prenderà il via il 20 ottobre, alle 18, a Palazzo Re Enzo a Bologna con l'evento inaugurale (trasmesso anche in streaming su Facebook e sul sito della manifestazione) a cui parteciperanno Luca Bottura, Stefano Bartezzaghi e Tiziana Ferrario. Per la chiusura della rassegna, domenica 25 ottobre, un altro appuntamento in presenza, al Teatro Duse alle 18, con tanti artisti tra cui Ascanio Celestini, Paolo Giordano, Isabella Ragonese e Tosca.
Ad alta voce
Ad alta voce è nata per rendere la cultura accessibile a tutti, portando il piacere della lettura fuori dalle case, nelle strade, nelle piazze, nelle mense dei poveri e persino nelle lavanderie, nelle pescherie, nei supermercati, ma anche nei teatri e nelle grandi arene: perché una comunità pensante è un incubatore di idee, che affronta e arricchisce la società, in continua evoluzione.
«In quest’anno segnato dall’emergenza Coronavirus – come riportato sul sito – Ad alta voce rappresenta un contributo più significativo che mai, trovandoci alle prese con i tanti interrogativi che sorgono dal dovere ripensare noi stessi e gli altri in un mondo nuovo, con la complessità del far convivere la ripresa dell’attività umana, sociale ed economica con la permanenza di un nemico invisibile ma sempre presente, e con le conseguenze che questo ha su abitudini, costumi ed equilibri sociali».

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