Gli attrezzi della narrazione: costruire la propria casa

Docenti: Elena Giorgiana Mirabelli e Michele Trotta

Ore: 12
Date: 21/22- 28/29 ottobre
Costi: € 150,00 iva inclusa

Il Corso

Cos’è un personaggio? Dove si muove, vive e respira? Come parla e quale il rapporto con se stesso e gli altri? Queste alcune fra le domande necessarie per entrare nel vivo dell’azione narrativa.

Il Corso “Gli attrezzi della narrazione” si propone di offrire agli allievi gli strumenti adatti per poter agire tramite l’inchiostro. Simili a degli artigiani, gli allievi acquisiranno le tecniche per poter modellare e costruire la propria storia, riflettendo sulla propria interiorità e divertendosi attraverso l’azione narrativa.

Una cassetta degli attrezzi da cui pescare per poter potenziare al meglio un’idea, una suggestione, un tema al fine di agganciare alla pagina un potenziale lettore.

Gli strumenti

Si utilizzerà al metafora della “casa” per guardare al racconto come ad un’architettura capace di lavorare su due aspetti fondamentali: emotività e coerenza logica.

Incipit o dell’ingresso

Se il titolo  di un racconto può essere inteso come la chiave d’accesso, l’incipit è l’ingresso. Così come quando una casa per noi inedita può affascinarci per un certo tipo di atmosfera o odore, così l’incipit è capace di agganciare un lettore alla pagina o risultare respingente.

Si leggeranno pochi e incisivi incipit e si daranno indicazioni sulle caratteristiche degli stessi e sulle informazioni che un incipit veicola.

Ambiente o della cucina

La cucina è il cuore della casa. È il luogo dei riti familiari e della condivisione. È la “scatola” entro cui diverse individualità si ritrovano e interagiscono. In un racconto questa “scatola” è l’ambiente, il contesto che incide sui caratteri dei personaggi. Si cercherà di rispondere assieme alla domanda “Come costruire un ambiente?”

Personaggio o della camera da letto & il punto di vista o della finestra

La camera da letto è sinonimo di intimità. È in luogo più privato di una casa. È un luogo precluso a volte agli occhi dei visitatori. Così è il personaggio. Un personaggio che può essere “vissuto” o solo “osservato”.

L’allievo avrà la possibilità di riflettere – attraverso il “personaggio”- sul punto di vista che è la finestra della nostra architettura.

Il montaggio o della piantina di una casa

Guardare da lontano una casa significa avere la percezione di ogni suo spazio, dall’alto. C’è un certo tipo di distanza in questo, c’è un certo tipo di possibilità nella distanza che significa possedere una mappa e delle coordinate. Significa essere simili a un dio.

Gli allievi costruiranno la propria piantina, la smonterà, la ricomporrà fino ad avere lì, di fronte a sé, una casa proprio sua.

Bio

Elena Giorgiana Mirabelli è nata a Cosenza nel 1979. Laureata in Filosofia a Cosenza, ha un PhD palermitano in tasca e il Master Holden torinese nel cuore. Ha curato il testo I Segni delle norme per la Carocci (2009), il volume Il mio nome è Mel Bauzon per Pellegrini (2015) e ha collaborato alla redazione de La frontiera addosso di Luca Rastello (2010) per Laterza. I suoi racconti sono stati pubblicati su blog, antologie e riviste (Rvm). È tra i fondatori di Arcadia book&service, agenzia di servizi editoriali con sede a Cosenza. Ordisce trame. Anche con la lana.

 

Michele Trotta è nato a Cosenza nel 1982. Laureato in Filosofia della comunicazione e della conoscenza ha frequentato i due livelli di narrativa, giornalismo e comunicazione pubblicitaria della Scuola Omero. Ha pubblicato racconti, interventi e interviste sul sito omero.it e sull’antologia del Racconto Fantareale (Omero Editore 2008). Si interessa di scrittura, rock’n’roll e gatti randagi. Crede di essere un ottimo portiere di calcetto e un lettore fortissimo. Vive a Cosenza perché adora l’odore del Napalm al mattino. Ha un blog sciatto e poco aggiornato: sonicreducerblog.wordpress.com

 

 

 

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